Allattamento al seno, buone pratiche a sostegno delle mamme

da | Nov 4, 2019

L’allattamento al seno è un processo naturale che avviene subito dopo il parto. Garantisce una nutrizione completa al bambino e ha effetti positivi sulla salute del neonato e della madre. Tuttavia, anche se naturale, non è un avvenimento propriamente “innato”. Molti problemi infatti si possono presentare all’inizio e durante l’allattamento, a volte queste problematiche sono tali da compromettere l’intero processo. Nonostante ciò, l’allattamento al seno è consigliato ed incentivato proprio per i molti vantaggi che porta con se, sia per il bambino che per la mamma.

allattamento al seno

Come avviene la produzione del latte materno

Già durante la gravidanza e poi subito dopo il parto, inizia la preparazione della mammella materna per l’allattamento al seno. Avvengono infatti modificazioni grazie a stimoli ormonali, che predispongono la mammella alla produzione di latte. Una volta prodotto, sarà grazie alla suzione del capezzolo da parte del neonato, che il latte potrà fuoriuscire dal seno. Questo continuo svuotamento della mammella inoltre garantisce la costante produzione del latte, mentre una mammella piena è un segnale di stop per la produzione del latte.

Il latte materno è l’alimento perfetto che assicura la crescita e lo sviluppo ottimale di tutti i neonati. Secondo l’Oms – Organizzazione Mondiale della Sanità-, l’allattamento esclusivo al seno è raccomandato fino al sesto mese compiuto di vita. Durante il sesto mese, se il bambino è pronto, è possibile iniziare lo svezzamento e aggiungere al latte materno anche un’alimentazione con altri alimenti, proseguendo l’allattamento al seno fino ai 2 anni e oltre. Queste naturalmente sono indicazioni generali, perché ogni bambino è diverso e solo quando veramente pronto si può procedere allo svezzamento.

Vantaggi dell’allattamento al seno per mamma e bambino

L’allattamento al seno dovrebbe essere incentivato subito dopo il parto e la donna, neo mamma, dovrebbe essere sostenuta e correttamente informata su come farlo.

Allattare al seno porta grandi vantaggi per il bambino. Il latte materno è infatti il nutrimento fondamentale per il neonato e ha effetti positivi sulla sua salute. Ad esempio favorisce la diminuzione del rischio di infezioni alla basse vie respiratorie, protegge il bambino dal rischio di vomito e diarrea, diabete 2 e asma. L’allattamento favorisce inoltre un maggior senso di sicurezza nel bambino, un microbiota intestinale più sano, un minor rischio di sviluppare alcune allergie e sindrome metabolica. Anche il sistema immunitario del neonato beneficia della particolare composizione del latte materno, che è la principale fonte di protezione dalle infezioni. Questa protezione è sia passiva, attraverso il passaggio nel latte di anticorpi materni, sia attiva, attraverso la promozione dello sviluppo del sistema immunitario del bambino.

Anche per la mamma l’allattamento ha i suoi vantaggi: ad esempio riduce del 4% il rischio di cancro al seno e del 24% di cancro all’ovaio (per ogni anno di allattamento). L’allattamento al seno favorisce una più rapida involuzione dell’utero post-partum e minori perdite ematiche. Non dimentichiamo inoltre, la maggiore facilità a perdere il peso accumulato durante la gravidanza. L’allattamento al seno consolida un legame più stretto tra madre e bambino, favorisce un minor rischio di depressione post-partum. 

L’allattamento al seno ha anche dei vantaggi sul lato pratico, per esempio non è necessario scaldare il latte e preparare il biberon. Il cibo per il bambino è sempre pronto e disponibile, è comodo dal punto di vista pratico ed è senza costi aggiuntivi.

L’allattamento materno è naturale ma non “innato”

Per quanto è bene incentivare e incoraggiare l’allattamento, avvengono alcune problematiche che potrebbero far rinunciare le neo mamme a proseguire. La verità è che l’allattamento è stancante, fisicamente e psicologicamente per tutte le donne. Ed è normale che sia così.

Subito dopo il parto la neo mamma è provata, stanca, con poche energie fisiche e mentali, eppure le viene chiesto quasi subito di provare ad attaccare il bambino al seno. Questa pratica, detta skin-to-skin (contatto pelle-a-pelle) non è frutto di un certo sadismo da parte del personale ospedaliero, ma anzi, è importantissima. Attaccando il bambino fin da subito, già in sala parto, la madre ha una maggiore probabilità di allattare a lungo, rispetto ad una madre che ritarda nel tempo la prima poppata.

Le difficoltà che una neo mamma può incontrare durante questa fase sono varie, alcune delle più frequenti sono ad esempio:

  • il bambino non si attacca bene al capezzolo, quindi non riesce a succhiare la giusta quantità di latte
  • insorgono dolori al capezzolo e al seno, per cui è molto difficoltoso proseguire nell’allattamento
  • la donna pensa di non avere latte a sufficienza e non insiste nell’attaccare il bambino
  • parti prematuri, in questi casi il bambino necessita di un ricovero ospedaliero e questo può rendere difficile attaccare spesso il bambino al seno
  • parti naturali o cesarei con alcune complicanze, per cui la donna necessita di un periodo più lungo di ripresa e non può attaccare subito il bambino
  • situazione di depressione post-partum
  • ritorno al lavoro prima del termine dei 6 mesi di allattamento esclusivo
  • problemi ad allattare in pubblico
  • clima familiare e sanitario non sereno

Proprio per queste difficoltà è essenziale che la madre abbia prima di tutto un ambiente ospedaliero e familiare sereno. Le donne vanno infatti aiutate ad applicare i metodi giusti per un allattamento più sereno possibile, e vanno sostenuto psicologicamente ed emotivamente.

Le difficoltà che si possono incontrare sono superabili, con l’aiuto costante di figure specializzate e anche con l’aiuto di famiglia ed amici.

Buone pratiche per sostenere l’allattamento al seno

Una buona informazione sui vantaggi ma anche sulle difficoltà dell’allattamento devono essere sempre fornite alla donna, già in gravidanza. Un’informazione corretta può aiutare sicuramente le donne a sostenere questa fase con serenità. Sostenere le donne durante l’allattamento vuol dire incoraggiarle, suscitare fiducia sulla propria capacità di allattare al seno esclusivamente.

allattamento al seno

Esistono delle pratiche fondamentali che l’OMS, insieme a Unicef, ha stabilito per promuovere un’allattamento sereno ed efficace:

  1. informare e rendere le donne consapevoli delle proprie scelte
  2. incoraggiare il contatto skin-to-skin tra madre e bambino subito dopo la nascita
  3. mostrare alle madri come attaccare al seno correttamente e come spremere il capezzolo. La maggior parte dei problemi di allattamento derivano da attacco e posizione non corretti, e potrebbero essere evitati o risolti se la madre ne fosse correttamente informata
  4. incoraggiare le madri ad allattare in maniera esclusiva, senza intervenire con “alimenti liquidi pre-lattei“, come acqua o succhi
  5. favorire il rooming in, ovvero la permanenza del bambino nella stessa stanza della madre, fin subito dopo il parto. Questa pratica comporta benefici per la madre e il bambino; la madre risponde subito ai bisogni del bambino e in qualsiasi momento; il bambino non subisce il distacco forzato dalla madre, che provoca invece sensazione di abbandono
  6. incoraggiare l’allattamento a richiesta. Nei primi giorni un neonato tende a poppare a intervalli di 1-3 ore, ma le poppate possono essere anche più frequenti. Si può arrivare anche a 8-12 poppate nelle 24 ore. Questo perché la richiesta del bambino può essere dettata da motivi anche diversi dalla sola fame, ad esempio può avere sete, oppure sta semplicemente ricercando il contatto fisico con la madre
  7. non usare ciucci, tettarelle o biberon. Dopo aver usato una tettarella artificiale, infatti, il bambino potrebbe preferirla e avere poi difficoltà con l’attacco al seno, perché si tratta di due modi diversi di ciucciare. I ciucci, inoltre, sono spesso utilizzati per calmare i bambini che piangono, ma questo può essere il segnale di una poppata inefficace o insufficiente, per cui un ciuccio può mascherare problemi legati all’allattamento.
  8. creare ambienti accoglienti per l’allattamento al seno. È molto importante che la madre si senta accolta e sostenuta, anche al di fuori del proprio ambiente familiare.
  9. importanza del sostegno nella comunità dopo la dimissione ospedaliera

In generale è importante promuovere una scelta consapevole delle madri e dei genitori su come alimentare il proprio bambino. Questo è possibile solo mettendo a disposizione informazioni concrete, nel rispetto delle scelte individuali sull’allattamento al seno, o eventualmente sui sostituti al latte materno, indipendentemente dagli interessi commerciali.

Articolo a cura della dott.ssa Giusy Ciaravella

Bibliografia e sitografia:

  1. Riordan J, Wambach K. Breastfeeding and human lactation, 4th ed. Sudbury: Jones and Bartlett
    Publishers, 2010.
  2. Allattamento al seno, i dieci passi UNICEF-OMS per gli Ospedali amici dei bambini

  3. Effect of early skin-to-skin contact after delivery on duration of breastfeeding: a prospective cohort study.

                    

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